Del titolo e delle competenze

… In Italia non si può esercitare la professione medica senza essere laureati, il che però non significa che non vi possa essere un esperto non laureato. Giustamente la Legge disciplina la cosa perché non si può sapere se uno è esperto o non lo è, e visto che la salute è importante si richiede in questo campo, come in alcuni altri, ma non i tutti, un titolo che in qualche modo dia un minimo di garanzia ai cittadini (Principio di minimo, essendo vero che 9 volte su 10 (volendo essere buoni!) una persona con un titolo ha più competenze di uno senza titolo; 9/10, non 10/10). Ma vi sono vari esempi contrari, il più grande oculista del secolo, lo spagnolo José Ignacio Barraque, operava a 14 anni, insieme al padre; ma si possono ricordare tutti i medici che hanno operato nell’antichità e fino all’istituzione di un corso di laurea in medicina. Vorrei aggiungere che non ci si deve far poi prendere la mano dal titolo perché vi sono settori dello scibile umano che non si possono gestire con titoli. Il campo dell’arte ne è un esempio, nessuno può insegnare ad un bambino ad essere Mozart, o nessuno può insegnare a qualcuno a diventare Picasso o ad essere un grande matematico, nessuno può insegnare a qualcuno ad essere Gates o Jobs o un grande hacker, e si può fare l’esempio di un fotografo, o di un giornalista (ricordiamo che negli USA ogni giornalista si accredita da sé, come la campagna di Obama ha reso noto, non come in Italia, ingessati dagli Ordini). Ecco che vi sono altre discipline che si possono esercitare legalmente senza avere un titolo, proprio perché quel titolo non è necessario per avere delle conoscenze, ma sono le conoscenze le condizioni necessarie per il titolo e non il contrario. Spesso si confonde l’apparato pubblico delle amministrazioni (enti pubblici) che devono pur regolarsi in qualche modo, ecco che richiedono un titolo per fare il concorso e per lavorare, con la libera conoscenza, la libera professione e la libertà d’espressione. Tenete anche conto che le Università sono delle Accademie private al pari di un’associazione che potremmo costituire in pochi di noi, solo che loro hanno stipulato una convenzione con lo Stato ottenendo il valore legale del titolo da loro emesso (ovvero nessuno titolo vi garantisce niente se non fosse per la convenzione fatta tra Stato e Accademie); quindi il titolo ha una sorta di validità in forza di una convenzione e non per le conoscenze effettivamente possedute. Inoltre, da più parti nel mondo tale valore legale del titolo non esiste proprio perché riduttivo, in Italia resiste ancora. Per finire in Italia il classico “maone” è legittimato ad esercitare, e ad esercitare professionalmente non appena apra una partita iva, ed è legittimato ad agire anche un pranoterapeuta, o un esperto, a suo dire, di telecinesi, lettura del pensiero, chiaroveggenza in generale, ecc.; ovvero si possono esercitare professioni che la scienza non riconosce nemmeno. Concludo con il non plus ultra del tema, la Chiesa e la Religione, se non fosse per il Concordato la Chiesa Cattolica o le altre Chiese non avrebbero alcun fondamento educativo e particolare nella nostra nazione, come magari un tempo in Unione Sovietica, il che equivale a dire che gli insegnamenti di Vangeli, Bibbia e di preti, così come quelli di qualsiasi religione non hanno alcun valore assoluto superiore rispetto ad insegnamenti di una persona di strada, magari filosofo o agricoltore, se non fosse per la forza che una parte della politica assegna a certe convenzioni ottenute spesso  e volentieri in modo maldestro, per non dire altro, e ormai anacronistiche.