Lezione zero di fisica

Quando si incomincia a studiare la fisica può accadere che si interpreti la materia in un modo particolare o addirittura errato. Alcuni la vedono come la Storia e dunque lo studio della Fisica si riduce ad imparare alcuni concetti a memoria senza nemmeno riflettere più di tanto sulle implicazioni di quanto imparato e sulle relazioni tra i concetti.
Ma la Fisica non è nemmeno da confondere con la Matematica, la Fisica usa la Matematica ma non è Matematica, lo si può vedere facilmente caso mai si cercasse di risolvere un problema facile facile come quello di determinare la diagonale di un quadrato misurando il suo lato. In Matematica, il problema si risolve applicando il teorema di Pitagora ottenendo che la diagonale d del quadrato è il prodotto del lato l del quadrato per la radice quadrata di 2. Non si ha bisogno di niente altro e il problema è risolto, ad esempio se il lato del quadrato fosse 4 cm la diagonale sarebbe 4 moltiplicato la radice di 2 cm.
Lo stesso problema è un bel po’ diverso in Fisica. Prima di tutto occorre misurare il lato del quadrato e sapere quanto misura, ma per farlo bisogna scegliere un’unità di misura (cosa che si fa anche in Matematica), ma la misurazione deve essere fatta varie volte, diciamo almeno una decina di volte, per cercare di ridurre l’errore casuale sulle misurazioni fatte. Ma poi determinato il valore più probabile della misura del lato bisogna moltiplicarlo per la radice quadrata di 2, numero irrazionale con infinite cifre decimali. Ovviamente in Fisica non serve un numero con infinite cifre decimali, ma tutto è da rapportare alla nostra misurazione fatta. Ad esempio se il lato del quadrato misura 4,25 cm sceglieremo anche la radice quadrata di 2 con due cifre decimali e il prodotto. Oltre ai problemi di misura vi sono altri “problemi”, ad esempio l’introduzione e la gestione delle grandezze vettoriali e scalari. (continua)