Spunti di riflessione 2

Cadere in trance e prove di fede

Alcuni vedono come prove dell’esistenza del divino il fatto che alcuni malati, a volte attori, cadono in trance o in uno stato non ben definito, parlando lingue antiche, o apparentemente antiche, accompagnando il tutto anche con fenomeni più o meno strani, e che si ristabiliscono, recuperano una apparente normalità, con preghiere e acqua santa. Purtroppo per costoro tali fenomeni non provano l’esistenza del divino né di altro, al massimo sono fenomeni da studiare, o noti ma sconosciuti ad alcuni. L’esistenza di Dio si accetta per fede, secondo la Chiesa, e non per prove ragionate o colpi di teatro. Dunque o si contraddice la Chiesa, utilizzando tali fenomeni come prove, oppure tali fenomeni sono al massimo da studiare scientificamente per dare sollievo alle persone malate.

No alla ritualità indigena
Qualcuno scrive: “No alla “ritualità indigena” al posto della sacra liturgia”.
Perché mi chiedo io? Se esiste, per qualcuno un Dio, perché ci dovrebbe essere una liturgia ufficiale? Quando è stata comunicata da Dio? Dove sono le prove? Al massimo può esistere una liturgia proposta da qualcuno e accettata da qualche altro. Nulla di più. Il resto è solo voglia di dominazione sui popoli, e ciò non attiene ad un Dio Amore.

Il mio ultimo respiro
La congrega dei ” Quattro libricini dell’Ave Maria 4, forse cinque” colpisce ancora: in virtù di tali libricini e delle loro folli interpretazioni di comodo pretende di disciplinare il mondo, di dirci cosa fare e cosa non fare, cosa credere e cosa non credere. E se alla fine nessuno più li prende sul serio, tranne interessati, si rifugia nell’Ultimo Respiro, sfruttando per i loro sporchi interessi anche la debolezza di quella fase. Ecco, dichiaro fin da subito che Nessun simbolo religioso deve far parte del mio, il più lontano possibile, ultimo respiro. Chi si presenta con simboli religiosi nel lontano 2063, riceverà per penitenza una quaterna secca sicura da giocare sulla Ruota di Napoli. È una bella penitenza stando a zio Francesco, sostenitore del principio: il denaro è lo sterco del demonio.