Test di intelligenza? No, grazie!

Hai deciso di mettere alla prova la tua intelligenza? Vuoi calcolare il tuo Q.I. ?
Lascia stare. E’ tempo perso e soldi sprecati.
Io ho provato anni fa con il libro Q.I. Nuovi Test d’Intelligenza di H. J. Eysenck, Biblioteca Universale Rizzoli e sono rimasto sconcertato per i risultati misteriosi, a dir poco.
Qualcuno sobbalzerà dalla sedia ed altri, magari, saranno d’accordo.
Io espongo il mio pensiero a riguardo dei Test d’intelligenza, quindi ognuno tragga le conclusioni che vuole.
La prima cosa, a mio avviso, è intendersi sul significato della parola intelligenza e capire se si può imparare ad essere intelligenti, o se, invece, si tratta di una facoltà della mente umana geneticamente definita e non modificabile.
In sostanza, ammesso che un individuo di 25 anni ottenga, oggi, un Q.I. di 100, otterrà in qualsiasi test successivo sempre un tale valore o valori vicini a 100?
Insomma, si può imparare ad essere intelligenti o no?
Stabilito cosa debba intendersi per intelligenza si potrà valutare cosa misurano, o tentano di misurare, i test d’intelligenza in commercio o semplicemente proposti a scopo ludico.
Qui, per me, l’intelligenza di un individuo adulto è una facoltà mentale non modificabile e forse strettamente legata al suo patrimonio genetico.
Le capacità di imparare e di ricordare, spesso confuse o interpretate come elementi dell’intelligenza, non le ritengo degli indicatori di intelligenza.
A mio avviso l’intelligenza è un miscuglio di creatività, di originalità, di riflessione, agente sul patrimonio della conoscenza umana e legata strettamente al qualche fattore genetico.
L’intelligenza non è da confondere con il genio. La genialità è una facoltà, a mio avviso, più settoriale, mentre l’intelligenza è generale.
Alcuni, matematici, musicisti, scrittori, artisti …, sono geniali, ma poi non riescono ad essere  intelligenti in tanti altri settori della vita quotidiana.
Einstein era un genio della fisica, ma forse poco brillante nelle cose quotidiane. Allo stesso modo Erdos, genio in matematica, e a dir poco strampalato nella vita di tutti i giorni.
La persona intelligente lo è a 360 gradi. L’atteggiamento intelligente si manifesta sia nelle cose in cui si è competenti sia in relazione a quelle sconosciute.
L’intelligenza si manifesta costantemente: nelle discussioni “filosofiche”, nelle questioni legali, nelle faccende quotidiane, e in tutte le questioni che un Uomo del terzo millennio vive quotidianamente.
L’atteggiamento intelligente si “sente” e la persona che ne è dotata è circondata da un’aureola come la testa di un santo.
Un genio può creare qualcosa che precorre il proprio tempo anche di 200 o 300 anni, e poi, forse, non riesce a districarsi nella rete metropolitana di una città come Parigi.
La persona intelligente riesce ad interpretare meglio il proprio tempo e a viverlo coerentemente. In tal senso l’intelligenza è, forse, una manifestazione della capacità umana o animale di relazionarsi con l’ambiente.
I test d’intelligenza che ci vengono propinati misurano la nostra capacità di ricordare e di imparare strutture soggiacenti a determinati problemi o quesiti.
E questa capacità di rielaborazione standardizzata non esprime l’intelligenza, anche se può aiutare ad essere intelligenti e magari ne è condizione necessaria ma non sufficiente.
L’intelligenza non è collegata con la rapidità, al contrario della capacità di riconoscere strutture.

I test proposti, o quelli a me noti, misurano, secondo me, la nostra capacità di imparare modelli e di fare copie.
In tal senso, il valore che misurano è modificabile nel tempo con lo studio e l’applicazione.
Di sicuro, molte persone possono migliorare il proprio Q. I.   studiando le soluzioni e i ragionamenti soggiacenti ai test proposti, ma forse pochi riuscirebbero a pensare un nuovo tipo di test al di fuori di quanto hanno studiato ed imparato.
Insomma chi è bravo ad imparare è bravo a riconoscere, mentre chi è intelligente è bravo a creare. E questo è qualcosa in più, che un test assolutamente non misura.
I test misurano, invece, la nostra capacità di riconoscere strutture, e più ampia è la casistica a nostra disposizione e più alto sarà il nostro Q. I.
E’ chiaro, quando ci si pone per la prima volta di fronte ad un test, cosiddetto d’intelligenza, si è già “armati” di una serie di conoscenze (matematiche, linguistiche, ecc.) acquisite nel tempo. Pertanto più ampio è il nostro archivio di base e maggiore sarà la possibilità di conseguire un valore alto per il nostro Q. I.
Ma l’intelligenza è tutt’altra cosa e credo non si possa misurare in tempi ristretti con giochi linguistici, matematici o di figure.
D’altraparte un essere primitivo non aveva facoltà linguistiche o matematiche evolute e ciò nonostante doveva avere qualche forma di intelligenza. Probabilmente gli uomini primitivi non sapevano fare la divisione elementare tra due numeri, ma riuscivano a tendere trappole e a studiare astuzie e tecniche di caccia raffinate per il loro tempo.
E cosa dire di tanti anziani che magari non sono andati a scuola e ciò nonostante hanno sviluppato da sé metri e tecniche di valutazione e di comparazione negli affari, nel commercio e nell’artigianato?
Queste persone devono avere dei sintomi d’intelligenza anche se non saprebbero mai superare un test con “giochini” matematici o linguistici.
Con l’evoluzione dell’Uomo, del linguaggio, delle arti e della conoscenza si ottengono nuovi campi in cui l’Uomo acquista competenze imparando a riordinare e a riconoscere strutture soggiacenti, ma la creatività deve andare al di là di questa semplice facoltà, sebbene importantissima, di imparare per copie successive.
Quindi nell’essere umano distinguo il genio, l’intelligenza, e la capacità di copia.
Sono tre capacità distinte, probabilmente con uno stesso comune denominatore.

Tratto dal mio libro “Aforismi e riflessioni

Test di intelligenza? No, grazie
by Giulio D. Broccoli

Esamina i seguenti test e prova a trovare la soluzione. 

Test 1. – Stabilisci i numeri mancanti nella seguente sequenza:

2, 5, 7, x, y, 15, 17, 20

Una sola risposta è corretta tra:

a) 11, 11

b) 10, 12

c) 16, 8

Test 2. – Stabilisci i numeri mancanti nella seguente sequenza:

2, 5, 7, x, y, 15, 17, 20

Una sola risposta è corretta tra:

a) 11, 11

b) 10, 12

c) 16, 8

Test 3. – Stabilisci i numeri mancanti nella seguente sequenza:

2, 5, 7, x, y, 15, 17, 20

Una sola risposta è corretta tra:

a) 11, 11

b) 10, 12

c) 16, 8

Test 4. – Stabilisci i numeri mancanti nella seguente sequenza:

2, 5, 7, x, y, 15, 17, 20

Una sola risposta è corretta tra:

a) 11, 11

b) 10, 12

c) 16, 8

d)  11, 13


Osservazioni e risposte

Risposta al test 1.
La risposta corretta è la c). Infatti sommando 16 ai primi tre  numeri si ottiene 30 che è proprio la metà della somma dei 4 numeri seguenti: 8, 15, 17, 20.

Risposta al test 2.
La risposta corretta è la b). Infatti sommando il primo e l’ultimo numero della sequenza si ottiene 22, e così tutte le coppie formate dal secondo e dal penultimo, dal terzo e dal terzultimo… Inoltre, i numeri devono essere ordinati con la relazione <

Risposta al test 3.
La risposta corretta è la a). Infatti sommando il primo e l’ultimo numero della sequenza si ottiene 22, e così tutte le coppie formate dal secondo e dal penultimo, dal terzo e dal terzultimo… Inoltre, i due centrali devono essere anche uguali. (Prova ad individuare altre regole che portano alla risposta corretta a).

Risposta al test 4.
La risposta corretta è la d). Perché nel creare il test ho scelto la sequenza 2, 5, 7, 11, 13, 15, 17, 20  con le condizioni: i primi 5 e il penultimo siano primi, il quinto sia (primo) ed equidistante tra il precedente e il successivo. No, la regola è che … trova un’altra regola che dia come risposta corretta la d)

Spero che questi quattro esempi di Test facciano capire l’assurdità del calcolo dell’intelligenza basato sui test. Trovando la risposta giusta, da me scelta, al massimo potrai essere bravo a “copiare” le mie idee o se vogliamo a indovinarle. L’idea del “copiare” diventa evidente se ti faccio conoscere in qualche modo le mie idee utilizzate per creare i Test e le relative soluzioni. Fatta questa “scoperta” sarai super avvantaggiato nel risolvere i miei presunti test d’intelligenza rispetto a chi non le conosce. Dunque la tua intelligenza aumenta… EVVIVA!

In pratica,  una nessuna e centomila, tutte le risposte sono corrette e tutte sono errate… perché chi crea un test sceglie poi una risposta valida e la ritiene la più semplice, la più bella, la più intuitiva e la classifica come la Risposta, il tutto basato sul fatto che il proprio ragionamento è quella più semplice per tutti. Visto che il test l’ho fatto io, con almeno quattro risposte differenti… questo è un Test per dimostrare che i test non hanno quasi senso logico, o che lo tengono ma bisogna stare molto attenti, alle conclusioni. Spesso sono fonte di errori e le cosiddette risposte intuitive lo sono solo per il creatore del test. Scusa se ho fatto un test nel test!

Proposta alternativa per il calcolo dell’intelligenza >> (in preparazione)