Prima esploriamo e poi…

Prima esploriamo e poi comunichiamo
Un incrocio stradale può far capire il senso del vero e del falso. Se ad un incrocio stradale si indica che per andare a Roma bisogna girare a destra ho due possibilità: o mi fido dell’indicazione o so già che per andare a Roma in quel punto devo girare a destra. Se non ho indicazioni ad un incrocio generico del vero e del falso non posso decidere cosa sia vero o falso. Posso intuire ed esplorare e poi eventualmente decidere con il rischio che la mia esperienza non sia l’unica e univoca . Quindi forse è più questione di esplorazione o di rappresentazione che di linguaggio, ove per linguaggio si deve intendere qualsiasi sistema che permetta una comunicazione tra due esseri viventi. Ovvero prima esploriamo e rappresentiamo e poi eventualmente con un linguaggio comunichiamo con altri. La possibilità di comunicazione rende gli esseri viventi dello stesso stampo ovvero dà loro la possibilità di rappresentarsi ( accordarsi) le stesse cose e di assegnare convenzionalmente un valore di verità. Se invece gli esseri non possono comunicare tra loro potrebbero rappresentare con valori di verità diversi uno stesso fenomeno.

Non voglio il prete nell’ultimo momento
Un signore italiano ma residente in Germania ha chiesto di non pagare il contributo per la Chiesa Apostolica Romana. L’addetto dell’ufficio: “ Ma poi quando muore il prete non lo vuole?”
Lui: “ Il prete? E che ci devo fare, quello è brutto vestito di nero…, io voglio una puttana, una bella fica e che mi accarezzi per l’ultima volta”.
Io: E fu così che il Vaticano creò l’Ordine delle Sorelle Sexy dell’Ultima Ora. “Vuagliò amma fa soldi!”, o vuoi capì!

Precarietà e pagnotta
La precarietà del lavoro porta l’italiano medio a difendere sempre e soltanto la pagnotta. Sono vietate battaglie di principio o battaglie democratiche. Ecco che chi lavora con gli immigrati, pur strafottendosene altamente degli immigrati li difende, chi mangia grazie alla Chiesa difende la Chiesa pur sapendo le porcherie combinate per 2000 anni, e così continuando. Si capisce ancor di più che il lavoro rende l’uomo libero.